La terra a chi la lavora! La provincia di Lecce contro lo Stato: l’occupazione delle terre dell’Arneo – Rassegna Stampa
Articoli de L’Unità del 1 – 2 – 4 Gennaio 1950 e de 25 Aprile 1951
Articoli de L’Unità del 1 – 2 – 4 Gennaio 1950 e de 25 Aprile 1951
Tra la fine il 1949 e il 1951 i braccianti pugliesi, mobilitati dalla Federbraccianti, portano avanti una dura lotta per la concessione delle terre incolte, con scioperi, cortei e occupazioni di terreni. Nel dicembre 1949 iniziano le manifestazioni e le lotte nella zona dell’Arneo nel Salento e di altre zone della provincia: oltre 40.000 ettari di terre NON coltivate di proprietà di latifondisti; 23.000 ettari di proprietà di sole 81 famiglie; 20.000 braccianti e contadini nella zona dell’Arneo disoccupati vivono in assoluta povertà. In Puglia la disoccupazione supera il 50%.
I contadini senza terra e i braccianti decidono di occupare il latifondo del marchese Tamborrino di Maglie. Sono le terre dell’Arneo tra Nardò, Copertino e Veglie. Le occupazioni delle terre e le manifestazioni guidate dalla Federbraccianti e dalle Leghe e hanno carattere “rivendicativo”, ossia puntano a far inserire le terre dell’Arneo nella Legge di Riforma Agraria in discussione in Parlamento. Dunque sono simboliche, si occupa, si sta lì qualche giorno, si aspettano assicurazioni da parte dei politici, poi si disoccupa.
La repressione poliziesca colpisce duramente, usando anche le armi da fuoco. Il 13 febbraio 1950 in una manifestazione a Seclì, cittadina di 2000 abitanti in provincia di Lecce, un bracciante di 31 anni Antonio Micali viene colpito da raffiche di mitra all’addome e morirà dopo alcuni giorni (sulla morte del Micali vi sono versioni contrastanti, alcuni dicono che non sia poi morto).
La lotta si inasprisce e le occupazioni successive assumono un carattere diverso. Ora i braccianti e i contadini occupano per starci: spietrano le terre, le dividono tra loro e le mettono a coltivazione. Il governo coglie la “novità” di un “contropotere” in atto, di una riappropriazione effettiva, si preoccupa e decide di rispondere col massimo della ferocia repressiva. Scelba, ministro dell’interno, dispiega migliaia di armati. L’ordine è preciso: stroncare l’occupazione con manganelli, bombe fumogene e, se serve, con armi da fuoco. Per terrorizzare la popolazione, grazie alla collaborazione del ministro della difesa, utilizza perfino un aeroplano da guerra, contro braccianti armati di sole zappe e roncole. Fra il 28 dicembre 1950 e il tre gennaio 1951 si ebbero gli scontri più accesi: tre giorni ci vollero alle forze armate di polizia per sgombrare, con decine di feriti e oltre cento arrestati. Poi vennero i processi e la galera, ma le terre dell’Arneo furono inserite, in parte, nella riforma agraria. Una riforma che non raccoglieva nemmeno un po’ le richieste dei braccianti.
Testo tratto da contromaelstrom.com
tratto da L’Unità del 7 febbraio 1950
I «Quaderni rossi » sono frutto di un lavoro di gruppo. Questo primo Quaderno è nato dalla collaborazione dei gruppi di lavoro dell’Istituto Morandi con i sindacati della Camera del Lavoro di Torino.
Collaborano alla redazione dei Quaderni: Emilio Agazzi, Romano Alquati, Alberto Asor Rosa, Giuliano Boaretto, Luciano Della Mea, Dino De Palma, Liliana Lanzardo, Mario Miegge, Giovanni Mottura, Giuseppe Muraro, Raniero Panzieri, Vittorio Rieser, Emilio Soave, MarioTronti.
Pag. 1 Lotte operaie nello sviluppo capitalistico (V. Foa)
18 Cronaca delle lotte ai cotonifici Valle di Susa (G. Mottura)
53 Sull’uso capitalistico delle macchine nel neocapitalismo (R. Panzieri)
73 Definizione del settore in una prospettiva politica (V. Rieser)
91 Salario e rivendicazioni di potere (S. Garavini)
98 Le mansioni: valutazioni « oggettive» e soluzione operaia (G. Muraro)
ESPERIENZE E RESOCONTI SINDACALI
111 Assemblee operaie e sindacato (E. Pugno)
115 Lotte e organizzazione (P. Frasca)
126 Rivendicazioni e solidarietà (N. Miocchi)
134 Il partito in fabbrica (G. Gasparini)
189 L’autonomia operaia nei giovani
ALCUNI DATI SULLE LOTTE SINDACALI A TORINO 1960–1961
149 Osservazioni preliminari (G. Alasia)
157 Dati sulle lotte sindacali
RASSEGNE
187 Due alternative dell’ azione sindacale (D. De Palma)
DOCUMENTI SULLA LOTTA DI CLASSE ALLA FIAT
198 Documenti sulla lotta di classe alla FIAT (a cura di R. Alquati)
215 Relazione di R. Alquati sulle « forze nuove » (Convegno del PSI sulla FIAT – gennaio 1961)
240 Tesi di G. Muraro al Convegno del PSI sulla FIAT gennaio 1961
I Quaderni rossi sono espressione di un lavoro teorico e pratico di militanti impegnati nelle lotte sindacali e politiche del movimento operaio. Il programma dei Quaderni si svolge sul terreno della formazione d’una strategia politica di classe.
Collaborano alla redazione dei Quaderni: Emilio Agazzi, Romano Alquati, Alberto Asor Rosa, Bianca Beccalli, Giuliano Boaretto, Luciano Della Mea, Dino De Palma, Rita Di Leo,
Pierluigi Gasparotto, Claudio Greppi, Dario Lanzardo, Liliana Lanzardo, Gabriele Lolli, Mario Miegge, Giovanni Mottura, Giuseppe Muraro, Antonio Negri, Massimo Paci, Raniero Panzieri, Vittorio Rieser, Edda Saccomani, Michele Salvati, Emilio Soave, Mario Tronti.
pag. 1 La fabbrica e la società (M. Trionti)
32 Rivendicazioni ed elemento politico nello sciopero della Lancia (G. Lolli)
63 Composizione organica del capitale e forza-lavoro alla Olivetti (R. Alquati)
DISCUSSIONI E PROPOSTE DI LAVORO
99 Possibilità e limiti dell’azione sindacale (F. Momigliano)
115 Il socialismo non è inevitabile (F. Fortini)
117 Il punto di vista operaio e la cultura socialista (A. Asor Rosa)
130 Prime annotazioni per un’analisi della realtà di classe alla Pirelli (T. Regazzola – E. Soave)
144 Note sulla classificazione del lavoro (V. Rieser)
Aspetti della socializzazione del lavoro nell’edilizia (M.Paci)
183 Lavoro necessario e valore della forza-lavoro in edilizia (R. Di Leo)
191 Il trasporto della forza-lavoro nel processo capitalistico di produzione (D. Lantardo)
202 La nozione di mobilità sociale nel capitalismo (B. Beccalli)
Nelle Cronache dei Quaderni rossi saranno raccolti, in forma per quanto possibile sintetica, quei materiali di studio (analisi, testimonianze e documenti) che riflettono l’attività continuativa dei gruppi di lavoro che fanno capo ai Quaderni rossi: le Cronache saranno perciò mezzo di comunicazione piú rapida ed anche piú immediatamente aderente all’evolversi concreto delle situazioni di classe.
pag. 3 La lotta operaia nella programmazione capitalistica
25 Note sulle condizioni e lo svolgimento dello sciopero alla Fiat
44 Colloqui sullo sciopero con impiegati Fiat
50 Lo sviluppo della lotta dei metalmeccanici attraverso la stampa del movimento operaio
57 Alcune osservazioni sui fatti di piazza Statuto
61 Primi elementi per lo studio del capitalismo
68 Un giornale operaio all’Alfa Romeo
70 Corrispondenza da Genova
74 Un diario (Torino 7, 8 e 9 luglio)e alcuni documenti sullo sciopero alla Fiat