
Mariarosa Dalla Costa, Leopoldina Fortunati, Brutto ciao, Edizioni delle donne, Roma 1976
«II rifiuto della procreazione è un momento conquistato attraverso un arco di lotte che definiscono un nuovo rapporto all’interno della classe, fra donne e uomini, fra il luogo di lavoro non salariato e il luogo di lavoro salariato; l’uso dell’emigrazione è la controffensiva statale rispetto al rifiuto delle donne a procreare».
«La casalinga di classe operaia, emersa durante la guerra come figura portante delle lotte sul terreno sociale, costituisce nell’immediato dopoguerra il soggetto politico che inizia l’offensiva di classe rispetto sia ai salariati che ai non salariati». «Dopo aver reso il salario maschile terreno di lotta senza soluzione di continuità sul terreno sociale, l’autonomia e il potere politico delle donne sembrano dissolversi nell’ondata crescente delle lotte operaie di fabbrica; in realtà diventano il motore delle lotte sotterranee che investiranno la famiglia e mineranno sempre più radicalmente la stratificazione di potere dentro la classe».
Mariarosa Dalla Costa, autrice tra l’altro di Potere femminile e sovversione sociale, ha aperto con Selma James nel Movimento Femminista il dibattito sulla famiglia come centro di produzione, sulla donna come riproduttrice della forza-lavoro e sul salario al lavoro domestico. Lavora presso l’Istituto di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Padova.
Polda Fortunati lavora presso l’Istituto di Psicologia dell’Università di Padova. Sta per pubblicare sul primo numero dei «Quaderni Femministi» il saggio Famiglia e mercato del lavoro.