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Quaderni Rossi – Lettere dei Quaderni rossi

INDICE
Pre­sen­ta­zio­ne (ori­gi­na­ria­men­te alle­ga­ta alla « let­te­ra dei Qua­der­ni ros­si n. 1 ») pag 1
Erra­ta cor­ri­ge (ori­gi­na­ria­men­te alle­ga­ta alla «let­te­ra dei Qua­der­ni ros­si n. 2 »). pag 2
Let­te­ra dei « Qua­der­ni ros­si » n. 1, 20 novem­bre 1963. Su alcu­ni temi rile­van­ti nel­le posi­zio­ni del par­ti­to comu­ni­sta cine­se. (e.m.). pag 3
Let­te­ra dei « Qua­der­ni ros­si » n. 2, 30 novem­bre 1963. Sul­le attua­li vicen­de poli­ti­che del par­ti­to socia­li­sta italiano.(v.r.). pag 13
Avvi­so ai let­to­ri . pag 14
Erra­ta cor­ri­ge pag 14
Let­te­ra dei « Qua­der­ni ros­si » n. 3, 1 gen­na­io 1964. Le tesi del­la FIOM per il XIV con­gres­so. (v.r.) . pag 37
Let­te­ra dei « Qua­der­ni ros­si » n. 4, 20 gen­na­io 1964. La lot­ta degli ope­rai del­la Oli­vet­ti con­tro il siste­ma di cottimo.(v.r.) .pag 55
Avvi­so ai let­to­ri . pag 68
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si» n. 5. Pro­ble­mi attua­li nel­la pole­mi­ca cino-sovie­ti­ca. pag 69
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 6. La lot­ta dei fer­ro­vie­ri in Ita­lia e in Fran­cia. pag 77
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 7. Lo svi­lup­po capi­ta­li­sti­co e i pro­ble­mi del­la stra­te­gia ope­ra­ia (dopo il « Pro­me­mo­ria di Yal­ta »). pag 103

Let­te­re dei «Qua­der­ni ros­si » n. 8. Riven­di­ca­zio­ni sin­da­ca­li ed ele­men­ti poli­ti­ci nel­la lot­ta dei fer­ro­vie­ri. pag 149
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 9. Le tesi del­la C.G.I.L per il con­gres­so. pag 173
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 10,luglio 1965. Ai com­pa­gni del P.C.I. . pag 193
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 11, novem­bre 1965. Il PSIUP nel­l’at­tua­le situa­zio­ne del­la lot­ta di clas­se . pag 215
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 12.luglio 1966. La lot­ta con­trat­tua­le dei metal­mec­ca­ni­ci. pag 247
Let­te­re dei « Qua­der­ni ros­si » n. 13, gen­na­io 1967. La rivo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le socia­li­sta in Cina . pag 279
Qua­der­ni ros­si, estrat­to da « Pro­ble­mi del _​Socialismo »,mar­zo-apri­le 1965. Pro­ble­mi attua­li del­la C.G.I.L. . pag 311
Qua­der­ni ros­si, giu­gno 1967. Note per una discus­sio­ne su «Pro­ble­mi del­la lot­ta anti-impe­ria­li­sta e situa­zio­ne nel Medio Orien­te ». pag 323
Qua­der­ni ros­si, set­tem­bre 1967. I cin­quan­t’an­ni del­la Rivo­lu­zio­ne d’Ot­to­bre. pag 339
Qua­der­ni ros­si, mar­zo 1968. La lot­ta con­trat­tua­le degli ope­rai petrol­chi­mi­ci a Raven­na. pag 351

LINEA DI MASSA/​1 – documenti della lotta di classe

LINEA DI MASSA si pro­po­ne come stru­men­to di ela­bo­ra­zio­ne e di inter­ven­to poli­ti­co nel­l’at­tua­le fase del­le lot­te ope­ra­ie e stu­den­te­sche. Secon­do le esi­gen­ze
del lavo­ro poli­ti­co, rac­co­glie e dif­fon­de i temi più signi­fi­ca­ti­vi del­la lot­ta e del­la sua orga­niz­za­zio­ne, sia in Ita­lia che a livel­lo inter­na­zio­na­le. I mate­ria­li com­pren­do­no la docu­men­ta­zio­ne diret­ta, i testi del­la lot­ta e la sin­te­si poli­ti­ca dei movi­men­ti com­ples­si­vi. La strut­tu­ra di LINEA DI MASSA è stret­ta­men­te lega­ta
al livel­lo di auto­no­mia e di uni­fi­ca­zio­ne poli­ti­ca rag­giun­to dai recen­ti cicli di lot­ta. La sua ini­zia­ti­va poli­ti­ca si col­lo­ca all’in­ter­no del­la fase in cui, con la cir­co­la­zio­ne e la mas­si­fi­ca­zio­ne del­lo scon­tro a tut­ti i livel­li del­la for­za lavo­ro socia­le, si pone la neces­si­tà di nuo­ve for­me di orga­niz­za­zio­ne di mas­sa del­la lot­ta. Pro­prio per que­sto LINEA DI MASSA non por­ta avan­ti il pun­to di vista esclu­si­vo di
una mino­ran­za, ma rac­co­glie l’e­si­gen­za gene­ra­le di dare uno sboc­co poli­ti­co alla ten­sio­ne socia­le che scon­vol­ge l’at­tua­le equi­li­brio capitalistico.

LINEA DI MASSA/​2 – documenti della lotta di classe

La cro­na­ca del­la LOTTA DEI TECNICI ALLA SNAM PROGETTI di Mila­no, come momen­to carat­te­ri­sti­co del­l’al­lar­ga­men­to
del­la lot­ta a nuo­vi stra­ti del­la mas­sa socia­le produttiva.

LINEA DI MASSA/​3 – documenti della lotta di classe

L’a­na­li­si del rap­por­to tra PASSAGGIO CAPITALISTICO E RIFORMA UNIVERSITARIA, con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to alle Facol­tà scien­ti­fi­che, per indi­vi­dua­re nel­la mas­sa dei tec­ni­ci
come for­za-lavo­ro pro­dut­ti­va una nuo­va com­po­nen­te del­le lot­te socia­li, che por­ta alla sal­da­tu­ra fra il ter­re­no del­la fab­bri­ca e quel­lo del­la scuola.

Le radici di una rivolta

Col­let­ti­vo reda­zio­na­le «La Nostra Assem­blea», Le radi­ci di una rivol­ta, Fel­tri­nel­li, Mila­no 1977
Feb­bra­io 1977: per la pri­ma vol­ta dopo il ’68 rina­sce il movi­men­to di mas­sa degli stu­den­ti. La scin­til­la, par­ti­ta da Paler­mo e Napo­li, rag­giun­ge pre­sto Roma e Bolo­gna, che diven­ta­no i prin­ci­pa­li cen­tri di mobi­li­ta­zio­ne, con le uni­ver­si­tà occu­pa­te e con le stra­de perio­di­ca­men­te inva­se dagli stu­den­ti. Il movi­men­to ha carat­te­ri­sti­che nuo­ve: cri­ti­ca le sini­stre e i sin­da­ca­ti, ma attac­ca anche le for­ma­zio­ni extra­par­la­men­ta­ri; rifiu­ta il lea­de­ri­smo, pun­ta ad obiet­ti­vi glo­ba­li («ripren­dia­mo­ci la vita»), cer­ca di sal­da­re per­so­na­le e poli­ti­co… A Roma dove l’e­splo­sio­ne gio­va­ni­le rag­giun­ge la sua mas­si­ma ampiez­za, l’u­ni­ver­si­tà vie­ne riem­pi­ta di scrit­te, di mura­les, di mes­sag­gi in cui rab­bia e dispe­ra­zio­ne si intrec­cia­no a iro­nia ed auto­co­scien­za. Il movi­men­to incon­tra subi­to la dif­fi­den­za di auto­ri­tà, di poli­ti­ci, di stu­dio­si, anche di sini­stra.
Si par­la di trion­fo del­l’ir­ra­zio­na­li­tà.
La real­tà è più com­ples­sa. Per­ché pro­prio ora que­sta esplo­sio­ne d’in­sof­fe­ren­za? Sui muri del­l’u­ni­ver­si­tà di Roma si leg­ge: «Come il ’68? No, è peg­gio, c’è la cri­si». Que­sta stra­na pri­ma­ve­ra stu­den­te­sca è il sin­to­mo, impor­tan­te, di una nuo­va doman­da socia­le e antro­po­lo­gi­ca – nata sot­to la pres­sio­ne del­la cri­si – che aspi­ra a diven­ta­re anche doman­da poli­ti­ca. La rab­bia del sot­to­pro­le­ta­ria­to gio­va­ni­le e l’in­quie­tu­di­ne stu­den­te­sca sfo­cia­no in par­te in un’i­ne­di­ta vio­len­za di mas­sa, istin­ti­va e nevro­ti­ca. Ma c’è anche una bre­ve sta­gio­ne in cui le intui­zio­ni di pochi si sal­da­no al disa­gio e all’in­sof­fe­ren­za di mol­ti, dan­do vita a un’e­la­bo­ra­zio­ne cul­tu­ra­le ori­gi­na­le ed inci­si­va. Pro­prio a que­sta nuo­va «cul­tu­ra disor­ga­ni­ca» è dedi­ca­to que­sto libro, sfor­zo di docu­men­ta­zio­ne, anzi­tut­to, ma anche pri­mo ten­ta­ti­vo di una let­tu­ra in pro­fon­di­tà.

«La Nostra Assem­blea» è il nome di una coo­pe­ra­ti­va edi­to­ria­le che rac­co­glie stu­den­ti, ope­rai, sin­da­ca­li­sti ed ope­ra­to­ri socia­li di Roma. Pub­bli­ca anche una rivi­sta, con lo stes­so nome, che si occu­pa di pro­ble­mi socia­li, poli­ti­ci ed eccle­sia­li, con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to alla real­tà del­le bor­ga­te romane.

I dieci anni che sconvolsero il mondo

AA.VV., I die­ci anni che scon­vol­se­ro il mon­do, Arca­na edi­tri­ce, Roma 1978


1968/​1978: die­ci anni d’in­de­bi­te eufo­rie. Ades­so che il ter­ri­bi­le mag­gio è lon­ta­no tut­te le cele­bra­zio­ni sono pos­si­bi­li. L’o­dio di ieri e l’a­mo­re di oggi sono entram­bi sospet­ti.
Eppu­re, nono­stan­te il fat­to che sia dif­fi­ci­le imma­gi­na­re una disfat­ta più com­ple­ta di quel­la già subi­ta, su tut­ti i fron­ti, da tut­ti i pro­gram­mi poli­ti­ci e dal­l’in­te­ro movi­men­to rivo­lu­zio­na­rio, la «poli­ti­ca» e le sue sedi­cen­ti pra­ti­che con­ti­nua­no a bloc­ca­re ogni com­pren­sio­ne del qua­dro socia­le ed impe­di­sco­no lo svi­lup­po auto­no­mo del­la cri­ti­ca mar­xi­sta misti­fi­can­do­ne le con­se­guen­ze. Den­tro que­sti anni, attra­ver­so le loro cro­na­che c’è una sto­ria paral­le­la ed ine­splo­ra­ta di cui a trat­ti vedia­mo i baglio­ri sen­za capir­ne il sen­so.
Che andò a fare De Gaul­le a Baden Baden duran­te il mag­gio fran­ce­se? Chi mano­vra la col­le­ra del pro­le­ta­ria­to gio­va­ni­le? Chi mani­po­la il dis­sen­so nei pae­si del­l’E­st? Che cos’è la Tri­la­te­ra­le? Qua­li sono le vere con­se­guen­ze del­la cri­si ener­ge­ti­ca? Sul pal­co­sce­ni­co del­la socie­tà del­la penu­ria una fol­la ano­ni­ma e vario­pin­ta vaga sen­za meta gri­dan­do i suoi «assal­ti al cie­lo»: redu­ci del ’68, bar­ri­ca­die­ri, pro­fes­so­ri­ni, pre­ca­ri, hip­pies, india­ni metro­po­li­ta­ni, enra­gés, situa­zio­ni­sti, zom­bies…
Que­sto libro è un mosai­co di docu­men­ti e sag­gi, cro­na­che e testi­mo­nian­ze che rico­strui­sco­no a gran­di linee i momen­ti più signi­fi­ca­ti­vi di que­sti «scon­vol­gen­ti» die­ci anni ed è cor­re­da­to da una serie di map­pe, sche­mi e gra­fi­ci che ne trac­cia­no gl’in­fi­ni­ti percorsi.