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PRIMO MAGGIO n° 21

  • 3 Il movi­men­to dei Con­si­gli di “Pri­mo Maggio”
  • 6 Se i camion si fer­ma­no di Gian­ni Crespi
  • 12 Auto e cri­si in Fran­cia di Gian­car­lo Santilli
  • 19 Lavo­ra­to­ri, sin­da­ca­to e diri­gen­ti nel­l’in­du­stria auto­mo­bi­li­sti­ca giap­po­ne­se di Mar­tin Glaberman
  • 24 USA: decli­no sin­da­ca­le e nuo­vi segna­li di Bru­no Cartosio
  • 27 La rivol­ta degli edi­li a Bari nel 1962 di Pasqua­le Martino
  • 38 Col­let­ti­vo Auto­no­mo Baro­na: appun­ti per una sto­ria impos­si­bi­le di Pao­lo Ber­tel­la Farnetti/​Primo Moroni
  • 47 Video­ter­mi­na­li: for­me di dipen­den­za e noci­vi­tà di Bru­no Carchedi
  • 52 Il “pic­co­lo fra­tel­lo”: il cen­tra­li­no tele­fo­ni­co com­pu­te­riz­za­to di Rober­to Sala
  • 57 Dibat­ti­to su “Die­ci anni di Pri­mo Mag­gio”. Inter­ven­ti di Lapo Ber­ti, Ser­gio Bolo­gna, Mar­co Melot­ti, Cosi­mo Scarinzi
  • 69 La fami­glia come arca­no di Gio­van­na Fran­ca Dal­la Costa 

PRIMO MAGGIO n° 22

  • 3 Infor­ma­ti­ca tec­no­lo­gia del con­trol­lo socia­le (2) di Bru­no Carchedi
  • 17 La memo­ria tra nega­zio­ne e riap­pro­pria­zio­ne di Pier­re Dal­la Vigna
  • 23 Cor­reg­gio’s graf­fi­ti di Cosi­mo Scarinzi/​Fabio Traù
  • 31 Docu­men­ta­zio­ne: il Vidi­con e il Virus – pro­get­to di Cen­tro Poli­va­len­te – Volan­ti­ni (1983–84) di E. Guar­ne­ri (Gom­ma)
  • 45 Il gulag nel siste­ma eco­no­mi­co-socia­le in URSS di Erman­no Gallo/​Vincenzo Ruggero
  • 57 Dibat­ti­to su Die­ci anni di “Pri­mo Mag­gio”. Inter­ven­ti di Ennio Abate/​Alessandro Portelli

Frammenti… di lotta armata e utopia rivoluzionaria

AA.VV., Fram­men­ti… di lot­ta arma­ta e uto­pia rivo­lu­zio­na­ria, Con­tro­in­for­ma­zio­ne, Mila­no 1984


Negli anni del­la «legi­sla­zio­ne di emer­gen­za» l’in­for­ma­zio­ne e le ana­li­si poli­ti­che sui movi­men­ti anta­go­ni­sti degli anni ’70 e in par­ti­co­la­re sul­le Orga­niz­za­zio­ni Arma­te, sono sta­ti vizia­ti da una costan­te fal­si­fi­ca­zio­ne, da un uso esa­spe­ra­to e inte­res­sa­to del­le rico­stru­zio­ni sto­riel­le dei «pen­ti­ti», dal­l’e­sten­sio­ne del­l’ot­ti­ca giu­di­zia­ria fino nel­le reda­zio­ni dei gior­na­li e del­le case edi­tri­ci. Tan­to una­ni­mi­smo e tan­ta per­vi­ca­ce costan­za nel per­se­gui­re l’o­biet­ti­vo di una siste­ma­ti­ca demo­niz­za­zio­ne di un inte­ro perio­do di sto­ria, non pos­so­no non nascon­de­re che un orga­ni­co pro­get­to di rimo­zio­ne di even­ti e di respon­sa­bi­li­tà col­let­ti­ve.
La stes­sa dele­ga alla magi­stra­tu­ra come brac­cio seco­la­re del siste­ma dei par­ti­ti è sta­ta sostan­zial­men­te coper­ta e soste­nu­ta dal­la gran par­te del­l’in­tel­li­ghen­tia demo­cra­ti­ca deter­mi­nan­do gua­sti pro­fon­di non solo nel mon­do del­l’in­for­ma­zio­ne ma nel­lo stes­so cam­po del­l’or­ga­niz­za­zio­ne e pro­du­zio­ne del­la cul­tu­ra.

L’on­da lun­ga del­la logi­ca dell’«emergenza» è tut­to­ra ope­ran­te nel­la socie­tà ita­lia­na degli anni ’80 e ten­de a masche­rar­si all’in­ter­no di un vischio­so dibat­ti­to sul­le ipo­te­si di un sup­po­sto biso­gno di ritor­no ai fon­da­men­ti del dirit­to. Ciò men­tre è ope­ran­te un siste­ma giu­di­zia­rio ai limi­ti del­la costi­tu­zio­na­li­tà e un cir­cui­to car­ce­ra­rio trai peg­gio­ri in Euro­pa.
Que­sto libro con­tie­ne testi­mo­nian­ze rese al pro­ces­so da alcu­ni mili­tan­ti del­la Bri­ga­ta Wal­ter Ala­sia del­le Bri­ga­te ros­se, è com­ple­ta­to da inter­ven­ti, arti­co­li, rifles­sio­ni dì intel­let­tua­li e mili­tan­ti che han­no con­di­vi­so la sto­ria dei movi­men­ti col­let­ti­vi degli anni ’70, vuo­le esse­re uno stru­men­to di ana­li­si, un testo di docu­men­ta­zio­ne che nel­la sua par­zia­li­tà e fram­men­ta­rie­tà con­tri­bui­sca a for­ma­re nel let­to­re un giu­di­zio più obiet­ti­vo e equi­li­bra­to e che soprat­tut­to sot­trag­ga il dibat­ti­to alla deso­lan­te mani­po­la­zio­ne a cui è attual­men­te sottoposto.

Università, cultura e terrorismo

Car­lo Ceo­lin (a cura di), Uni­ver­si­tà, cul­tu­ra, ter­ro­ri­smo, Fran­co Ange­li edi­to­re, Mila­no 1984
Mol­ti dibat­ti­ti sono sta­ti dedi­ca­ti negli ulti­mi anni al pro­ble­ma del­la vio­len­za ever­si­va, ma scar­se sono sta­te fino­ra le ana­li­si del­le ragio­ni per cui essa ha potu­to tro­va­re ampio spa­zio nel mon­do del­l’u­ni­ver­si­tà e del­la cul­tu­ra.
Tale feno­me­no ha cer­ta­men­te più di una radi­ce. Ormai è abba­stan­za dif­fi­ci­le distri­ca­re gli inte­res­si inter­na­zio­na­li che pun­ta­no sul pae­se più debo­le, le spin­te ever­si­ve autoc­to­ne, anni­da­te den­tro ricet­ta­co­li nasco­sti del­la poli­ti­ca uffi­cia­le ita­lia­na, le aber­ra­zio­ni ideo­lo­gi­che di filo­so­fi ecci­ta­ti ver­so una loro rapi­da e poco fati­co­sa affer­ma­zio­ne nel­l’a­go­ne del­la cul­tu­ra seria, la cadu­ta di pre­sa sui gio­va­ni del­le pro­spet­ti­ve idea­li e del­la pras­si poli­ti­ca, l’in­cul­tu­ra pro­fon­da cau­sa­ta dal degra­da­re del­la scuo­la for­ma­ti­va, che è quel­la pre-uni­ver­si­ta­ria.
Que­sta rac­col­ta di scrit­ti inten­de con­tri­bui­re ad appro­fon­di­re lo stu­dio di tut­te que­ste diver­se radi­ci ed affron­ta­re l’a­na­li­si degli atteg­gia­men­ti che gli intel­let­tua­li han­no assun­to di fron­te al ter­ro­ri­smo, anche nel­l’am­bi­to del­le loro respon­sa­bi­li­tà cul­tu­ra­li ed edu­ca­ti­ve.
Le rifles­sio­ni e le valu­ta­zio­ni qui con­te­nu­te non pre­ten­do­no di ave­re un effet­to che vada oltre la seria cri­ti­ca del mon­do del­la cul­tu­ra, uni­ver­si­ta­ria o meno, ed oltre l’a­na­li­si appas­sio­na­ta del­le respon­sa­bi­li­tà degli stes­si auto­ri come cit­ta­di­ni, docen­ti, magi­stra­ti, gior­na­li­sti. Esse tut­ta­via riman­go­no come pri­mo esem­pio di una tar­di­va e par­zia­le, ma anche effi­ca­ce ed one­sta, pre­sa di coscien­za degli intel­let­tua­li nei con­fron­ti dei trop­pi atten­ta­ti mate­ria­li, idea­li ed ideo­lo­gi­ci, di que­sti anni con­tro le isti­tu­zio­ni demo­cra­ti­che del nostro paese.