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Padrone Olivetti – Giovanna Marini

Padro­ne Oli­vet­ti, un nostro com­pa­gno
Ha per­so la testa s’è anda­to ad ammaz­za­re
Tu potrai dire che era mala­to
Ma noi la sap­pia­mo la verità !

Padro­ne Oli­vet­ti, una mac­chi­na un uomo
Nei tuoi pro­get­ti han la stes­sa fun­zio­ne
Tu vedi solo la pro­du­zio­ne
E quel che si gua­sta si deve buttar!

Padro­ne Oli­vet­ti, la tua barac­ca
Reste­rà in pie­di, fin­chè ti si ascol­ta
Le tue inven­zio­ni sono la mor­sa
Che noi sol­tan­to potre­mo spezzar

Divi­di e coman­da: è il mot­to di sem­pre
Di tut­ti i padro­ni di que­sta ter­ra
La nostra vita è tut­ta una guer­ra
A sta­re atten­ti a non far­ci fregar!

Tu ci hai divi­si in cate­go­rie
Chi è più capa­ce gua­da­gni più
Ma il tuo discor­so
Davan­ti alla pres­sa
E” una men­zo­gna non reg­ge più!

E quest”inganno, uno dei tan­ti
E” il loro gio­go per far­ci tace­re
Siam tut­ti ugua­li sen­za il pote­re
E tut­ti assie­me dovre­mo lottar.

Mario della Piaggio – Giovanna Marini

Pove­ro Mario, l’han­no licen­zia­to
Era il più bra­vo di tut­to il capan­no­ne
Ma il tem­po è tem­po, e tren­ta pez­zi all’o­ra
Per quel mer­da del con­trol­lo non sono tanti

Tren­ta è la rego­la, e un pò di più non gua­sta
L’ha det­to Piag­gio all’ul­ti­ma riu­nio­ne
Chi fa di meno si cam­bia emi dispia­ce
Ma la cate­na non si fer­ma, non c’è ragione

Pove­ro Mario, s’e­ra fat­to male
Quan­do allo scio­pe­ro di due gior­ni pri­ma
Quel cele­ri­no con la ghi­gna cane
Gli calò la maz­za­ta sul­la spalla

Anda­va pia­no, con la spal­la gon­zia
Ammon­ta i pez­zi die­tro alla cate­na
E il capo­ra­le, ruf­fia­no del padro­ne
Con l“orologio in mano sta­va a ride’

Ma un gior­no Mario, vedrai quel­la cate­na
Si fer­me­rò per­chè nel­le tur­bi­ne
Ci si but­ta padro­ne e capo­ra­le
Che stan­no bene insie­me, insie­me morti