Il Potere Operaio – n° 7
Centro di studi politici e sociali e Archivio storico Il Sessantotto di Firenze
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Povero Mario, l’hanno licenziato
Era il più bravo di tutto il capannone
Ma il tempo è tempo, e trenta pezzi all’ora
Per quel merda del controllo non sono tanti
Trenta è la regola, e un pò di più non guasta
L’ha detto Piaggio all’ultima riunione
Chi fa di meno si cambia emi dispiace
Ma la catena non si ferma, non c’è ragione
Povero Mario, s’era fatto male
Quando allo sciopero di due giorni prima
Quel celerino con la ghigna cane
Gli calò la mazzata sulla spalla
Andava piano, con la spalla gonzia
Ammonta i pezzi dietro alla catena
E il caporale, ruffiano del padrone
Con l“orologio in mano stava a ride’
Ma un giorno Mario, vedrai quella catena
Si fermerò perchè nelle turbine
Ci si butta padrone e caporale
Che stanno bene insieme, insieme morti
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