Commissario Luigi Calabresi assassino dell’anarchico Pinelli
A proposito dell’assassinio di Giuseppe Pinelli
Convocazione manifestazione in piazza San Marco
Ballata per Franco Serantini – Ivan Della Mea
Di nome avevi Franco,
cognome Serantini;
i nazi-celerini
ti han fatto morir
ti han fatto morir.
Ti hanno preso in piazza,
gridavi “No al fascismo!”,
ma un figlio di nessuno
questo non lo può gridar.
Avevi solo vent’anni,
vivevi l’anarchia,
ti han coperto d’odio,
di botte e sangue. Sì!
Chiuso nella tua cella,
cercavi invano aiuto,
ma a un figlio di nessuno
l’aiuto non si da!
Così, la tua vita
te l’han strappata via.
Ridi, Democrazia
fascista e non Cristiana.
E tu, Scudo Crociato,
bestemmi anche al Cristo:
sei scudo del fascismo
di ieri e oggi, ancor.
Contro questo fascismo
che ha il segno della morte,
Franco, la tua sorte
ci chiede l’unità!
Una unità di classe,
sopra gruppi e partiti,
una unità in coscienza
di nuova resistenza.
“Tenetemi nel cuore!“
ci grida Serantini,
“Tenete questo amore,
è amore per lottar.
Tenetemi nel cuore,
compagni e cristiani!
Tornate, partigiani,
ed io non morirò!”
Ballata di Franco Serantini – Piero Nissim
Era il sette di maggio, giorno delle elezioni,
e i primi risultati giungon dalle prigioni.
C’era un compagno crepato là,
era vent’anni la sua età
C’era un compagno crepato là,
era vent’anni la sua età.
Solo due giorni prima parlava Niccolai,
Franco era coi compagni, decisi più che mai:
«Cascasse il mondo sulla città
quell’assassino non parlerà.”
«Cascasse il mondo sulla città
quell’assassino non parlerà.”
L’avevano arrestato, lungarno Gambacorti,
gli sbirri dello Stato lo ammazzano dai colpi:
«Rossa marmaglia, devi capir
se scendi in piazza si può morir!”
«Rossa marmaglia, devi capir
se scendi in piazza si può morir!”
E dopo, nelle mani di Zanca e di Mallardo,
continuano quei cani, continuano a pestarlo:
“Te l’ho promesse sei mesi fa»,
gli dice Zanca senza pietà.
“Te l’ho promesse sei mesi fa»,
gli dice Zanca senza pietà.
Rinchiuso come un cane, Franco sta male e muore.
Ma arriva alla prigione solo un procuratore:
domanda a Franco: « Perché eri là?”
“ Per un’idea: la libertà.“
domanda a Franco: « Perché eri là?”
“ Per un’idea: la libertà.”
Poi tutt’a un tratto han fretta: da morto fai paura;
scatta l’operazione « rapida sepoltura »:
«E’ solo un orfano, fallo sparir,
nessuno a chiederlo potrà venir».
«E’ solo un orfano, fallo sparir,
nessuno a chiederlo potrà venir».
Ma invece è andata male, porci vi siete illusi,
perché al suo funerale tremila pugni chiusi
eran l’impegno, la volontà
che questa lotta continuerà.
Eran l’impegno, la volontà
che questa lotta continuerà.
Era il sette di maggio, giorno delle elezioni,
e i primi risultati giungan dalle prigioni.
C’era un compagno crepato là,
era vent’anni la sua età.
C’era un compagno crepato là,
per un’idea: la libertà.
Potere Operaio del Lunedì n. 15 – edizione toscana
Centro di studi politici e sociali e Archivio storico Il Sessantotto di Firenze
12 dicembre 1969 – Scoppiano le bombe a Roma e Milano
Lettere 1
Centro di studi politici e sociali e Archivio storico Il Sessantotto di Firenze
Roberto Franceschi assassinato dalla polizia di Andreotti
