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dal­la Reda­zio­ne de Il Rifor­mi­sta – 26 Gen­na­io 2022

Il gior­no 7 Apri­le 1979 un’imponente ini­zia­ti­va giu­di­zia­ria met­te alla sbar­ra deci­ne di diri­gen­ti e mili­tan­ti di un’organizzazione rivo­lu­zio­na­ria con­tro la qua­le opi­nio­ni­sti, diri­gen­ti di par­ti­to, intel­let­tua­li e sin­da­ca­li­sti ave­va­no uti­liz­za­to deci­ne di ter­mi­ni dispre­gia­ti­vi, tra cui vio­len­ti, ter­ro­ri­sti e squa­dri­sti, evi­tan­do di chia­mar­li per quel­lo che era­no. Auto­no­mi. 

Il tri­bu­na­le del lin­guag­gio ave­va emes­so la sua sen­ten­za attra­ver­so la demo­niz­za­zio­ne media­ti­ca pri­ma del­la cri­mi­na­liz­za­zio­ne giu­di­zia­ria. E’ anche per que­sto che la rico­stru­zio­ne del­le vicen­de lega­te all‘Auto­no­mia ope­ra­ia  mes­sa in atto dagli auto­ri nel­la col­la­na “Gli auto­no­mi”, è da con­si­de­rar­si un’impresa.

Gli auto­no­mi sono sta­ti pro­ta­go­ni­sti di una sta­gio­ne con­tro­ver­sa e gio­io­sa del decen­nio rivo­lu­zio­na­rio ita­lia­no aper­to dal Bien­nio Ros­so. “Voglia­mo tut­to” è sta­to il loro pro­gram­ma poli­ti­co sem­pli­ce e tra­gi­co. Nel Sud Ita­lia del­la fal­sa indu­stria­liz­za­zio­ne, pove­ro, dis­san­gua­to dall’emigrazione e dal­la ristrut­tu­ra­zio­ne eco­no­mi­ca del Dopo­guer­ra, l’autonomia è sta­ta una sta­gio­ne poli­ti­ca inten­sa, che ha pre­so for­ma in un mosai­co di movi­men­ti spon­ta­nei che han­no scom­pa­gi­na­to i vec­chi equi­li­bri del­la poli­ti­ca par­ti­ti­ca, len­ta e bigotta.

Que­sta ricer­ca che pene­tra nell’epicentro di quel­le bat­ta­glie socia­li estraen­do­ne bio­gra­fie e per­so­nag­gi, per por­ta­re alla luce la sto­ria sco­no­sciu­ta e ine­di­ta degli anni Set­tan­ta al Sud, un insie­me di con­dot­te, modi di pen­sa­re, pra­ti­che, com­por­ta­men­ti che, con tut­ti i limi­ti, han­no pro­va­to a far­la fini­ta con la “que­stio­ne meri­dio­na­le”, e le sue nar­ra­zio­ni assi­sten­zia­li­sti­che e paras­si­ta­rie. In quel Mez­zo­gior­no che si vole­va nar­co­tiz­za­to sor­se­ro così col­let­ti­vi auto­no­mi che die­de­ro vita a lot­te e riven­di­ca­zio­ni che han­no segna­to un’intera gene­ra­zio­ne rac­col­te per la pri­ma vol­ta in que­sta ricer­ca per com­por­re una car­to­gra­fia di que­gli anni, sen­za la pre­te­sa di esse­re un «manua­le», anzi il fon­da­men­to di que­sto lavo­ro è pro­prio la fram­men­ta­rie­tà del­la mate­ria in ogget­to e tut­ti i suoi limi­ti rap­pre­sen­ta­no spi­ra­gli attra­ver­so i qua­li guar­da­re a quel­le espe­rien­ze pro­van­do a ride­fi­nir­ne i contorni. 

Que­sto pri­mo volu­me, acqui­sta­bi­le in tut­te le libre­rie o diret­ta­men­te dall’editore (www.deriveapprodi.com) è il pri­mo di una serie da tre libri dedi­ca­ta al meridione. 

Nel­le sue pagi­ne si rico­strui­sce la vicen­da sto­ri­ca dell’autonomia a Napo­li, dal­le lot­te ope­ra­ie del Bien­nio Ros­so alla nasci­ta dei Comi­ta­ti di Quar­tie­re, espe­rien­za cen­tra­le nel­le lot­te per la casa, le auto­ri­du­zio­ni dei con­su­mi con­tro il caro­vi­ta. Il lavo­ro di rico­stru­zio­ne sto­ri­ca rico­strui­sce la nasci­ta e lo svi­lup­po dei movi­men­ti dei disoc­cu­pa­ti, fino allo sno­do degli anni Ottan­ta, segna­ti dal­la repres­sio­ne giu­di­zia­ria e dal terremoto. 

Anto­nio Bove è nato nel 1975 a Napo­li, dove vive e lavo­ra come medi­co. Incon­tra i movi­men­ti napo­le­ta­ni nel 1994, duran­te il Movi­men­to Sabo­tax cui par­te­ci­pa con il Col­let­ti­vo di Medi­ci­na. Ha fat­to par­te del col­let­ti­vo poli­ti­co del CSOA Offi­ci­na 99. È tra i fon­da­to­ri dell’Istituto Ita­lia­no per gli Stu­di Euro­pei di Giu­glia­no (NA) ed ha fat­to par­te del col­let­ti­vo reda­zio­na­le di Metro­vie, sup­ple­men­to napo­le­ta­no del Mani­fe­sto. Suoi arti­co­li sono appar­si su: Il Mani­fe­sto, Limes – rivi­sta di geo­po­li­ti­ca ita­lia­na, Libe­ra­zio­ne, Napo­li Moni­tor, Dina­mo­press. Ha pub­bli­ca­to “Vai Mo. Sto­rie di rap a Napo­li e din­tor­ni.” (Moni­tor ed., Napo­li 2016) 

Fran­ce­sco Anto­nio Festa, luca­no, vive in Irpi­nia insie­me a tre figli e una com­pa­gna e si occu­pa di mar­ke­ting. Duran­te gli anni uni­ver­si­ta­ri ha sco­per­to la mli­tan­za gra­zie all’attivo poli­ti­co di Officina99/​SKA di Napo­li, ha par­te­ci­pa­to atti­va­men­te al movi­men­to NoGlo­bal. Ha dato vita ai pro­get­ti “Oriz­zon­ti Meri­dia­ni” ed “Euro­no­ma­de”. Di for­ma­zio­ne sto­ri­ca, ha cura­to con altri il volu­me “Bri­gan­ti o emi­gran­ti. Sud e movi­men­ti fra con­ri­cer­ca e stu­di subal­ter­ni”. Ha scrit­to nume­ro­si arti­co­li sul­la sto­ria del Sud Ita­lia, sui movi­men­ti socia­li e sui dispo­si­ti­vi di raz­zia­liz­za­zio­ne. Scri­ve sul­le pagi­ne cul­tu­ra­li de il Manifesto.