L’azione diretta si sposta per la prima volta in pieno centro a Bassano davanti all’abitazione della famiglia Gasparotto, proprietari della Remie. La rabbia e la determinazione dei compagni presenti denuncia a gran voce le responsabilità assassine dei Gasparotto nei riguardi di Maurizio Giaron. All’iniziativa partecipano i genitori di Maurizio.
In occasione del 25 aprile la giornata di lotta viene articolata prima con un volantinaggio seguito da un comizio in centro a Rossano Veneto per poi spostarsi a Bassano tornando sempre davanti all’abitazione dei Gasparotto per ribadire come la settimana prima le loro responsabilità. Questo il volantino distribuito.
Per l’otto maggio viene chiesta la possibilità di fare una assemblea pubblica a Rossano che viene negata. Dopo il divieto un centinaio di compagni si appropria della piazza dove viene esposta una mostra e dove si tiene una importante assemblea che vede la partecipazione dei familiari di Maurizio Giaron, di alcuni operai della Junghans e di quattro delegati del C. di F. della Simmel di Castelfranco Veneto. In questa occasione viene lanciata la proposta dell’ ”Assemblea di lotta contro la Remie – Junghans e tutte le produzioni di morte” di tenere un’iniziativa davanti ai cancelli della Remie per il 15 maggio. Il giorno precedente, il 7, veniva allestita una mostra e distribuito sempre questo volantino ai cancelli della Simmel di Castelfranco Veneto, la maggiore industria bellica presente in regione. Il C. di F. della Simmel organizzava immediatamente un incontro all’interno dello stabilimento per discutere sulle iniziative in piedi contro queste produzioni. La Simmel viene acquistata nel 1989 dalla Berco, una industria operante nel settore di macchine per movimento terra cingolate del gruppo ThyssenKrupp subendo una profonda ristrutturazione.
