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Richiesta all’unanimità un’ispezione alla Remie

Dopo il pri­mo volan­ti­nag­gio del 16 giu­gno ai can­cel­li del­la Remie ven­go­no fat­te varie ini­zia­ti­ve di con­tro­in­for­ma­zio­ne soste­nu­te da alcu­ni incon­tri con il C. di F. e con alcu­ni ope­rai fina­liz­za­ti alla costru­zio­ne di un ter­re­no di lot­ta comu­ne con­tro le pro­du­zio­ni di mor­te. Nel gen­na­io del 1987 vie­ne fat­ta richie­sta la piaz­za di Ros­sa­no Vene­to per espor­re una mostra sul­la pro­du­zio­ne bel­li­ca. Il per­mes­so vie­ne nega­to tut­ta­via il con­si­glio comu­na­le si vede costret­to a pren­de­re per la pri­ma vol­ta posi­zio­ne sul­la pre­sen­za del­la Remie. Que­sto l’ar­ti­co­lo del G. di Vicen­za che rico­strui­sce quel con­si­glio comunale.

Chiudiamo i covi della produzione bellica, chiudiamo la Remie!

Per l’ot­to mag­gio vie­ne chie­sta la pos­si­bi­li­tà di fare una assem­blea pub­bli­ca a Ros­sa­no che vie­ne nega­ta. Dopo il divie­to un cen­ti­na­io di com­pa­gni si appro­pria del­la piaz­za dove vie­ne espo­sta una mostra e dove si tie­ne una impor­tan­te assem­blea che vede la par­te­ci­pa­zio­ne dei fami­lia­ri di Mau­ri­zio Gia­ron, di alcu­ni ope­rai del­la Jun­ghans e di quat­tro dele­ga­ti del C. di F. del­la Sim­mel di Castel­fran­co Vene­to. In que­sta occa­sio­ne vie­ne lan­cia­ta la pro­po­sta dell’ ”Assem­blea di lot­ta con­tro la Remie – Jun­ghans e tut­te le pro­du­zio­ni di mor­te” di tene­re un’i­ni­zia­ti­va davan­ti ai can­cel­li del­la Remie per il 15 mag­gio. Il gior­no pre­ce­den­te, il 7, veni­va alle­sti­ta una mostra e distri­bui­to sem­pre que­sto volan­ti­no ai can­cel­li del­la Sim­mel di Castel­fran­co Vene­to, la mag­gio­re indu­stria bel­li­ca pre­sen­te in regio­ne. Il C. di F. del­la Sim­mel orga­niz­za­va imme­dia­ta­men­te un incon­tro all’in­ter­no del­lo sta­bi­li­men­to per discu­te­re sul­le ini­zia­ti­ve in pie­di con­tro que­ste pro­du­zio­ni. La Sim­mel vie­ne acqui­sta­ta nel 1989 dal­la Ber­co, una indu­stria ope­ran­te nel set­to­re di mac­chi­ne per movi­men­to ter­ra cin­go­la­te del grup­po Thys­sen­Krupp suben­do una pro­fon­da ristrutturazione. 

Chiudiamo i covi della produzione bellica

150 com­pa­gni fan­no pro­pria l’indicazione dell’Assemblea di lot­ta pre­sen­tan­do­si sin dal pri­mo mat­ti­no davan­ti ai can­cel­li del­la Remie per costrui­re un pri­mo momen­to di discus­sio­ne rea­le con gli ope­rai occu­pa­ti. L’iniziativa non incon­tra l’adesione degli ope­rai nono­stan­te i vari incon­tri fat­ti pre­ce­den­te­men­te. Deter­mi­nan­te risul­ta esse­re il com­por­ta­men­to sin­da­ca­le che attac­ca l’iniziativa di lot­ta attra­ver­so un deli­ran­te quan­to pro­vo­ca­to­rio volan­ti­no dan­do agli ope­rai la con­se­gna “mili­ta­re” di entra­re sen­za discu­te­re con i com­pa­gni pre­sen­ti. Per esse­re sicu­ri di otte­ne­re que­sto risul­ta­to più di un cen­ti­na­io di cara­bi­nie­ri mili­ta­riz­za l’intera zona e pre­si­dia l’ingresso del­la fab­bri­ca. Nono­stan­te que­sto la volon­tà di lot­ta non si pie­ga: un cor­teo non auto­riz­za­to attra­ver­sa pri­ma il cen­tro di Ros­sa­no Ven. per poi tra­sfe­rir­si a Bas­sa­no dove, dopo esser­si ricom­po­sto davan­ti all’abitazione dei Gaspa­rot­to si met­te in moto per poi con­clu­der­si davan­ti alla sede del­la CGIL, dove veni­va­no denun­cia­te le respon­sa­bi­li­tà del sin­da­ca­to per la pro­vo­ca­zio­ne del volan­ti­no distri­bui­to al mat­ti­no e per non esse­re in alcun modo inter­ve­nu­ti in occa­sio­ne del­la mor­te sul lavo­ro di Mau­ri­zio Giaron.