8 Feb, 1981 | I Nostri Giornali, Collettivi Politici Veneti
Argomenti:
1981,
analisi di fase,
Autonomia,
Autonomia n.22,
Brigate Rosse,
carcere,
carcere speciale,
casa,
Castellamare di Stabia,
Cisl-Veneto,
critica rivoluzionaria,
edilizia pubblica,
Lanfranco Caminiti,
mense,
Meridione,
Montedison,
Padova,
Pietro Maria Walter Greco (Pedro),
riproduzione,
servizi sociali,
Susanna Scotti,
Torquato Bignami,
Trani- Autonomia numero 22 – febbraio 1981
- Movimento comunista e stato – Per la ripresa dell’iniziativa proletaria – pag. 2
- Montedison: Una holding per licenziare – pag. 2
- Trani: L’ape farebbe anche del buon miele – pag. 2
- Intervista a Mario Laveto – Segretario Regionale FIM-CISL Veneto – pag. 6
- Lettera aperta di Torquato Bignami ai giudici – pag. 9
- Libertà per i comunisti: Susanna Scotti – pag. 10
- Libertà per i comunisti: Pietro Greco – pag. 11
- La vicenda D’Urso – Per una questione di principio – pag. 12
- Casa e riproduzione – Analisi di un settore divenuto nuovo terreno di controllo e di attacco capitalistico – pag. 14
- Boh: Bisaglia da piccolo – pag. 16
- Padova: Le Mense, settore importante nella ristrutturazione dei servizi – Tutti in coda per la minestra dei poveri. – pag. 19
- Sud e libertà – Un contributo di Lanfranco Caminiti – pag. 20
- Una lettera da Castellammare di Stabia – pag. 20
- Movimento… – pag. 21
15 Apr, 1985 | I Nostri Giornali, Collettivi Politici Veneti
Argomenti:
1985,
7 aprile Veneto,
Autonomia,
Autonomia n.33,
Battaglia Terme,
ecologia,
Montedison,
Napoli,
nucleare,
Padova,
Partito Comunista Italiano,
Pietro Maria Walter Greco (Pedro),
referendum,
Trieste,
Trino Vercellese,
università,
Vicenza- Autonomia numero 33 – Aprile 1985
- Nota redazionale – pag. 2
- Verdi: Ecologia, istituzioni, antagonismo di classe – pag. 3
- Modelli produttivi e nuove tecnologie – pag. 6
- Referendum e scontro istituzionale – pag. 8
- Strage di Bologna: stragismo e forma stato – pag. 9
- Veneto: Parliamone con gli operai…Montedison – pag. 10
- Università: Spunti per la critica dell’ideologia della qualificazione – pag. 12
- Veneto: Scuola riprendiamo l’analisi a partire dalle lotte – pag. 13
- Pagherete caro, pagherete tutto: Pedro, continuiamo la tua corsa verso la libertà – pag. 15
- Trieste: Via Giulia 39. La polizia uccide ancora – pag. 16
- 7 aprile ‑Trocone veneto: processo alle lotte – processo di lotta – pag. 18
- Veneto: Cronaca delle lotte – pag. 19
- Vicenza: 1° maggio 1984 giornata di lotta: dall’intimidazione poliziesca alla provocazione giudiziaria – pag. 19
- Battaglia Terme: Nuove proprietà e riorganizzazione del processo produttivo alla Magrini – pag. 20
- Gli alambicchi del capitale – pag. 23
- Corrispondenze: Trino: nasce l’opposizione alla centrale nucleare – pag. 25
- Corrispondenze: Napoli: eppur si muove – pag. 26
- Contributi: Le seduzioni di Ulisse – pag. 27
- Soggetto e tempo: gli intellettuali del P.C.I. – pag. 28
- Comunità, cooperazione sociale e altro… – pag. 30
21 Apr, 1985 | Video - Audio, Collettivi Politici Veneti
Il 9 marzo del 1985, in Via Giulia, a Trieste, il compagno Pietro “Pedro” Greco, venne ucciso in un agguato tesogli da un ‘commando’ della polizia di stato che gli sparò più di dodici colpi d’arma da fuoco, prima nell’atrio del palazzo e poi fuori, alle spalle, quando già stava agonizzando sul marciapiede. Arrestarono la sua corsa colpendolo alla schiena, in mezzo ai passanti. Nell’ immediatezza dei fatti la questura di Trieste tentò di tenere in piedi la favola del conflitto a fuoco. Un po’ debole, dato che Pedro era privo di armi. L’anno dopo al processo, la presenza di un ombrello che nessun testimone aveva visto in mano a Pedro, comparve consegnato da un agente al medico dell’ambulanza per scomparire e riapparire nuovamente, ma di colore e forma diversi in un’aula di tribunale. Bastò a motivare quell’orrendo assassinio in un’atmosfera surreale, dove l’evidenza di un’esecuzione a freddo veniva derubricata a legittima difesa a fronte della minaccia dell’ombrello, terribile arma offensiva.
I poliziotti Romano, Guidi, Bensa e Passanisi vennero assolti o condannati a pene irrisorie. I compagni dell’autonomia operaia non hanno dimenticato.