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Potere Operaio n°44

Operai e stato

Lot­te ope­ra­ie e rifor­ma del­lo sta­to capi­ta­li­sti­co tra rivo­lu­zio­ne d’Ot­to­bre e New Deal

S. Bolo­gna /​ G.P. Rawick /​ M. Gob­bi­ni /​ A. Negri /​ L. Fer­ra­ri Bra­vo /​ F. Gam­bi­no, Ope­rai e sta­to. Lot­te ope­ra­ie e rifor­ma del­lo sta­to capi­ta­li­sti­co tra rivo­lu­zio­ne d’Ot­to­bre e New Deal, Fel­tri­nel­li, Mila­no 1972


«Con­tro il tar­do comu­ni­smo, per la rivo­lu­zio­ne comu­ni­sta» potreb­be esse­re il mot­to per que­sta serie di sag­gi. I pro­ble­mi trat­ta­ti sono mol­ti: le teo­rie sul par­ti­to e la com­po­si­zio­ne di clas­se dal­la Bern­stein-Debat­te a caval­lo del seco­lo all’on­da­ta rivo­lu­zio­na­ria con­si­lia­re del pri­mo dopo­guer­ra, le teo­rie del­lo svi­lup­po capi­ta­li­sti­co in Key­nes e le loro appli­ca­zio­ni nel New Deal roo­se­vel­tia­no, il gran­de scio­pe­ro ingle­se del 1926 e l’on­da­ta di lot­te negli Sta­ti Uni­ti. Cri­ti­ca del­l’i­deo­lo­gia e rico­stru­zio­ne sto­ri­ca van­no di pari pas­so. Alcu­ni di que­sti sag­gi sono sta­ti alla base del­la for­ma­zio­ne teo­ri­ca dei mili­tan­ti dei grup­pi extra­par­la­men­ta­ri. E que­sto libro e essen­zial­men­te un bra­no di sto­ria del­la sini­stra extra­par­la­men­ta­re, un docu­men­to sui fon­da­men­ti teo­ri­ci dei grup­pi che sono inter­ve­nu­ti nel­le lot­te ope­ra­ie di tipo nuo­vo negli ulti­mi anni. Le loro ipo­te­si si sono veri­fi­ca­te? La loro pre­sun­tuo­sa cri­ti­ca al «tar­do comu­ni­smo» si è impo­sta? I movi­men­ti rivo­lu­zio­na­ri han­no dav­ve­ro tra­sfor­ma­to i loro stru­men­ti rispet­to alle pas­sa­te espe­rien­ze ter­zin­ter­na­zio­na­li­ste? Tra gli altri, que­sto libro ha il meri­to di abbat­te­re uno dei più tipi­ci tabù e del­le più vie­te cri­stal­liz­za­zio­ni nel­l’ot­ti­ca sto­ri­co-teo­ri­ca del movi­men­to ope­ra­io: quel­lo del­la rigi­da sud­di­vi­sio­ne tra lot­te di clas­se ope­ra­ie ame­ri­ca­ne e lot­te in Euro­pa che si tra­du­ce poi in un euro­cen­tri­smo arcai­co, di cui sono vit­ti­me tan­to i ter­zo­mon­di­sti quan­to i mar­xi­sti-leni­ni­sti nostra­ni. A que­sti ulti­mi comun­que il discor­so dei sag­gi è nel suo com­ples­so rivol­to come avver­sa­ri teo­ri­ci o interlocutori.

Potere Operaio del lunedì n°24

PRIMO MAGGIO n° 1

  • 1 Mone­ta e cri­si: Marx cor­ri­spon­den­te del­la “New York Dai­ly Tri­bu­ne” di Ser­gio Bologna
  • 17 Alle ori­gi­ni del movi­men­to comu­ni­sta negli Sta­ti Uni­ti: Louis Frai­na teo­ri­co del­la azio­ne di mas­sa di Sere­na Tait
  • 43 Note e docu­men­ti sugli Indu­strial Wor­kers of the world di Bru­no Cartosio
  • 57 Alcu­ne linee inter­pre­ta­ti­ve per una sto­ria del­l’U­nio­ne Sin­da­ca­le Ita­lia­na: un ine­di­to di Arman­do Bor­ghi di Mau­ri­zio Antonioli/​Bruno Bezza
  • 67 Il muschio non cre­sce sui sas­si che roto­la­no: gra­fi­ca e pro­pa­gan­da IWW di Gian­car­lo Buonfino 

Prateria in fiamme

Wea­ther­men, Pra­te­ria in fiam­me, Libri­ros­si, Mila­no 1977


Con que­sto libro col­let­ti­vo, stam­pa­to clan­de­sti­na­men­te negli Sta­ti Uni­ti nel­l’e­sta­te del 1974, I Wea­ther Under­ground (Wea­ther­men) pre­sen­ta­no per la pri­ma vol­ta in modo ampio ed arti­co­la­to il loro pro­get­to poli­ti­co di lot­ta arma­ta, pro­po­nen­do­lo come base di discus­sio­ne all’in­te­ro movi­men­to ame­ri­ca­no.
Usci­ti dal movi­men­to stu­den­te­sco bian­co ed entra­ti nel­la clan­de­sti­ni­tà agli ini­zi del 1970, i Whea­ther Under­ground con­ti­nua­no tut­to­ra la loro atti­vi­tà poli­ti­co mili­ta­re: nel 1970 han­no fat­to sal­ta­re alcu­ni uffi­ci del­la cen­tra­le del­la poli­zia di New York; nel 1971 è la vol­ta del Cam­pi­do­glio men­tre nel 1972 è il Pen­ta­go­no ad esse­re «bom­bar­da­to» in rispo­sta al bom­bar­da­men­to aereo di Hanoi; nel 1973 por­ta­no a ter­mi­ne un atten­ta­to con­tro l’I.T.T. per la par­te avu­ta nel col­po di sta­to in Cile; nel 1974 fan­no sal­ta­re l’uf­fi­cio del pro­cu­ra­to­re gene­ra­le del­la Cali­for­nia per rispon­de­re alla «cre­ma­zio­ne» dei 6 mem­bri del Sym­bio­ne­se Libe­ra­tion Army; nel gen­na­io 1975 fan­no esplo­de­re alcu­ni uffi­ci AIO nel­l’in­ter­no del Dipar­ti­men­to di Sta­to, per pro­te­sta­re con­tro le con­ti­nue vio­la­zio­ni ame­ri­ca­ne degli accor­di di Pari­gi. Que­ste sono solo alcu­ne del­le loro azio­ni più cla­mo­ro­se, da cin­que anni ogget­to di inda­gi­ni sen­za esi­to da par­te dell’F.B.I.
Dopo che il Water­ga­te ha rive­la­to pub­bli­ca­men­te i livel­li ille­ga­li e clan­de­sti­ni entro cui ope­ra il siste­ma repres­si­vo ame­ri­ca­no, i Wea­ther Under­ground met­to­no in evi­den­za la neces­si­tà di una rispo­sta ade­gua­ta del movi­men­to all’at­tac­co sta­ta­le, che sap­pia uti­liz­za­re in modo stra­te­gi­co ogni for­ma di lot­ta lega­le e illegale.

Simulazione e falsificazione

Alber­to Beni­ni, Mau­ri­zio Tor­real­ta, Simu­la­zio­ne e fal­si­fi­ca­zio­ne. Il segno come valo­re: semio­ti­ca e lot­ta di clas­se, Ber­ta­ni edi­to­re, Vero­na 1981
Apri­re la ser­ra­tu­ra di una mac­chi­na con una sot­ti­le stri­scia di metal­lo, occu­pa­re una cit­tà per pochi gior­ni, bat­te­re mone­ta auto­no­ma­men­te, rapi­na­re le ban­che tra­mi­te il cal­co­la­to­re, sono tut­te ope­ra­zio­ni che han­no a che fare con l’or­di­ne semio­ti­co e le sue neces­sa­rie pos­si­bi­li­tà simu­la­to­rie. Strut­tu­ra­re in teo­ria que­ste ope­ra­zio­ni par­zia­li, che han­no comun­que fat­to par­te del sape­re auto­no­mo di stra­ti socia­li di clas­se, è una esi­gen­za incal­zan­te per chi cre­de che nel­le cit­tà la guer­ra è sem­pre esi­sti­ta, pro­prio nel­la pace del­le leg­gi.
Le radi­ci e gli svi­lup­pi di que­sto approc­cio allo stu­dio del­la simu­la­zio­ne e del­la fal­si­fi­ca­zio­ne, riman­da­no e con­du­co­no, da una par­te, alla più squi­si­ta espe­rien­za para­dos­sa­le del­la scuo­la sofi­sta, e dal­l’al­tra alle teo­rie più sofi­sti­ca­te del­le stra­te­gie anti­guer­ri­glia.
Anche le recen­ti azio­ni ter­ro­ri­sti­che ripro­pon­go­no con for­za l’e­si­gen­za di appro­fon­di­re il rap­por­to tra spet­ta­co­lo e guer­ra, e più in gene­ra­le tra ordi­ne semio­ti­co e simu­la­zio­ne.
Que­sto libro ripor­ta, tra l’al­tro, mate­ria­le ine­di­to sui cri­mi­ni effet­tua­ti tra­mi­te il cal­co­la­to­re negli Sta­ti Uni­ti, e sul­le for­me di orga­niz­za­zio­ne tec­no­lo­gi­ca che là il movi­men­to si è dato da più di die­ci anni. Esso è frut­to di una ricer­ca svol­ta col­let­ti­va­men­te nel­l’am­bi­to del cor­so di comu­ni­ca­zio­ni di mas­sa pres­so il cor­so del DAMS a Bolo­gna.

Alber­to Beni­ni è nato nel ’50 in cam­pa­gna: fra­tel­lo del­l’o­ra­mai famo­sis­si­mo comi­co, seguì a Paris, nel Ken­tuc­ky, i cor­si alla scuo­la fon­da­ta da Piper, il più gran­de fal­sa­rio di tut­ti i tem­pi. Diven­ne un’im­por­tan­te spia indu­stria­le con lo pseu­do­ni­mo di San­lu­ca.

Mau­ri­zio Tor­real­ta è nato nel ’49 a Dubli­no da madre ita­lia­na e padre cosac­co, ha sog­gior­na­to a lun­go a Bahia, che ha lascia­to per Napo­li, cit­tà-car­di­ne nel­la sua for­ma­zio­ne cul­tu­ra­le e pro­fes­sio­na­le. Assol­to con for­mu­la pie­na dai tre pro­ces­si inten­ta­ti­gli per fal­so, incon­trò il Beni­ni men­tre que­sti sta­va scon­tan­do 4 anni al DAMS. Attual­men­te vive un po’ qua un po’ là: non ha mai cre­du­to mol­to nel nome proprio.